lunedì 8 ottobre 2007

Επιλόγος - Ragnarok

Επιλόγος*
A sera, Quinto Fabio, Panatto Retore ed il suo servo si riunirono con ΡαεFώθζ, che li attendeva al villaggio di Hexàmeron.
Nella valle ardevano due incendi, quello del ninfeo e quello del tempio; tra le fiamme del primo erano stati gettati i cadaveri, perché le fiamme li divorassero.
Il capo dei servizi di sicurezza era andato a cercare il resto dell’armata, ma non l’aveva trovata. I pochissimi superstiti della battaglia si erano ritirati.
«È finita. La sacerdotessa che aveva predetto la fine di un’era non sbagliava.»
Panatto Retore proseguì.
«Un’epoca è finita. Non esiste più nulla che possa provare la genitura della religione cristiana da quelle indoeuropee. Non posso fare altro che tornare da dove sono venuto. Non esiste più Susa, non esiste più Susiana.
I due motivi che mi allontanarono da Bisanzio, le mie ricerche e l’ostilità di Valente e Lilia con il Monofisismo che volevano imporre ai Romani, si sono esauriti o sono venuti a mancare. Tornerò al mio palazzo.»
«Patriarca Ecumenico, Patriarca di Costantinopoli, io non potrò più tornare indietro.», obiettò il suo servo.
«Iohannes, tu non puoi tornare. Dovrai raccogliere i sopravvissuti di Susiana, e condurli oltre l’Oxus. È predetto che sarà fondato un regno cristiano, al di là dei domini arabi.
Oggi è venerdì; venerdì santo. È giusto che il fuoco di Illa Diva oggi sia stato spento. Riaccenderai il Fuoco nuovo nel tuo regno nuovo. Ora io ti ordino sacerdote e ti ungo re, Iohannes.
Presbiter Johannes, rex et sacerdos. I.[1]»
Panatto Retore si mise in viaggio verso Bisanzio.
ΡαεFώθζ decise di non seguire Johannes e Quinto Fabio, che aveva intenzione di recarsi con lui ad oriente.
«Io vado a Roma. Il seggio di Pietro non è legato al trono di Cesare, come avviene a Bisanzio, e sono consapevole che voi, seguaci di Nestorio, siete degli eretici.»
Quinto Fabio, contemplando la statuetta di Illa Diva concluse.
«Io non mi sento di mantenere alcun potere sopra gli uomini, che a migliaia ho condotto alla morte. Johannes, lo rimetto nelle vostre mani. Io mi accontento di questa statua; vi chiedo solo di associarla al culto mariano.»
«Voi bestemmiate. Illa Diva non è Maria; non è Madre di Dio.»
«Neanche Maria. Siamo Nestoriani.»

Il Califfo di Damasco fu informato circa l’esito della battaglia. Tre eserciti distrutti, l’Impero decapitato.
«Oggi è un grande giorno. Il politeismo in Oriente è finito per sempre.»
*Epilogo
[1] «Prete Gianni, re e sacerdote. Va’»

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