sabato 13 ottobre 2007

Προλόγος - Rex et sacerdos

Προλόγος*
Il lento incedere dei passi lasciava orme effimere nel sottile strato di sabbia che ricopriva la pianura. Le alte sagome dei monti chiudevano l’orizzonte da tre lati, mentre il fresco gorgogliare di una sorgente riempiva l’aria. Il vento sferzava le stoppie e cancellava i segni dei calzari.
L’uomo, aiutandosi con un bastone, camminava in direzione del giovane rivo, dell’appena nato fiume Choaspe. Nonostante fossero passati tanti anni, le ossa ancora biancheggiavano nella pianura, gli stendardi giacevano strappati, ma intatti per la mancanza di umidità che li aveva conservati come vent’anni prima. Le armi dei caduti si ricoprivano di uno strato di ruggine. Accanto ai resti di due soldati, due spade, ancora macchiate di sangue, rimanevano nascoste dalle sterpaglie. Una delle due spade, però, sembrava non aver subito il passare del tempo. Lucida, benché ci fossero due grosse chiazze di sangue, scintillava come fosse stata appena forgiata. Nell’elsa era incastonata una pietra preziosa tagliata nella forma del monogramma cristiano.
La corazza dell’uomo che l’aveva stretta portava i segni della potestà imperiale bizantina.
Il viandante, dopo averla tersa del sangue coagulato, la sistemò sotto il saio da pellegrino che portava e riprese il suo cammino verso est.
* Prologo

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